CORSI DI FORMAZIONE E REPORTS DI ANALISI E RICERCA INDIPENDENTE IN AMBITO FINANZIARIO ED ECONOMICO

IL SERVIZIO DI FORMAZIONE IN AMBITO FINANZIARIO ED ECONOMICO L’offerta formativa in campo finanziario ed economico di FINANZA MONITOR è suddivisa in 5 aree: 1) Area Analisi Finanziaria e Macroeconomica 2) Area Tecniche di gestione del portafoglio 3) Area Trading on line e Tecniche di trading 4) Area Divulgazione e Cultura finanziaria 5) Area Strumenti finanziari Per ciascuna di queste aree ogni singolo corso ha durata e contenuti adattabili alle effettive esigenze di formazione del cliente; indicativamente ciascun momento formativo può avere una durata da una a tre giornate, a seconda della tipologia e del grado di approfondimento del corso. Per ogni momento formativo proposto viene fornito il materiale ed i riferimenti bibliografici per ulteriori momenti di approfondimento. E' possibile avere un dettagliato programma sui contenuti, il materiale fornito, le finalità che esso si propone, le persone a cui può essere rivolto e i costi. La personalizzazione non riguarda solo il contenuto dei corsi ma anche il luogo in cui si svolgono; infatti, la novità proposta da Finanza Monitor è la formazione a domicilio attivabile dal cliente, laddove questo risieda nel Nord-Centro Italia; infatti, a richiesta dell’utente, un docente potrà recarsi al domicilio della persona interessata e svolgere in modo personalizzato il corso prescelto soddisfando in modo attento tutte le richieste di approfondimento che emergeranno in quella sede. IL SERVIZIO DI REPORTISTICA FINANZIARIA FINANZA MONITOR offre, previa sottoscrizione a pagamento, un servizio di inoltro nella propria mail di reports di analisi e ricerca sui mercati finanziari. Vi interessa seguire l'evoluzione di un titolo azionario, di un mercato finanziario o di una valuta? Volete avere a disposizione un report professionale, tempestivo, indipendente e a basso costo, che Vi aiuti a prendere decisioni di investimento? Vediamo allora nel dettaglio le caratteristiche principali del servizio di reportistica. A) Tutti i reports sono forniti di una tabella di riepilogo che riassume il posizionamento sullo strumento oggetto del report; le posizioni si intendono aperte e chiuse al prezzo di apertura del giorno dopo rispetto al quale FINANZA MONITOR inoltra il report via mail; B) Tutti i reports sono forniti di un track record storico che indica la percentuale di guadagno/perdita teorica conseguente ai posizionamenti indicati e si azzera alla fine di ciascun anno; C) Tutti i reports sono inviati per mail; D) Il pagamento dei reports è anticipato e il costo è in funzione del numero di reports richiesto; E) Il servizio di inoltro dei reports si attiva non appena abbiamo ricevuto la conferma del pagamento; F) Il recesso dal servizio deve essere effettuato tramite l’inoltro di una mail di richiesta. Due sono le famiglie di reports offerte: gli ALERT REPORTS e gli STRATEGY REPORTS. ALERT REPORTS 1) Italian Stock Monitor: Siete interessati a seguire l'andamento di un'azione italiana? Questo report Vi permette di ricevere aggiornamenti, a Vostra scelta, su una o più azioni del listino italiano. Troverete contenuti di analisi tecnica e fondamentale sulle azioni di cui volete avere informazioni ed analisi aggiornate. Potrete personalizzare la Vostra richiesta nell'ambito delle azioni quotate presso la Borsa italiana. 2) Forex Report: Si tratta di un report di analisi tecnica e macroeconomica che fa il punto della situazione sui principali cambi (Euro Dollaro, Euro Yen ed Euro Sterlina); di sicuro aiuto per le aziende che hanno necessità di gestire il rischio cambio e vogliono un punto di riferimento affidabile per decidere cosa fare quando si ricevono flussi o si devono effettuare pagamenti in valuta. Costi: 8 euro a report singolarmente; per sottoscrizioni di 25 ALERT REPORTS (durata del servizio di circa 6 mesi) il prezzo scende a 6 euro per ogni report. E’ previsto l’inoltro di 2 reports gratuiti in sede di prima sottoscrizione del servizio. Cadenza: fino a 50 reports all’anno. STRATEGY REPORTS 1) Asset Allocation Report: Si tratta di un report di strategia ed asset allocation di medio lungo termine rivolto a investitori privati ed istituzionali; contiene tematiche di macroeconomia, analisi fondamentale ed analisi tecnica sui mercati azionari, obbligazionari, delle materie prime e valutari che aiutano l'investitore a fare scelte di investimento in modo più consapevole, informato e razionale. Costo: 30 euro una Asset Allocation Letter Per sottoscrizioni di almeno 6 report (durata del servizio di circa 6-8 mesi) il prezzo è di 25 euro a report. E’ previsto l’inoltro di 1 report gratuito in sede di prima sottoscrizione del servizio. Cadenza: Da 4 a 12 reports all’anno. Per ulteriori informazioni sull'offerta formativa dei diversi corsi, sul programma di ogni corso attivato e sui contenuti dei vari reports, sui costi e sulle modalità di fruizione di queste due tipologie di servizi, potete inviare una mail di richiesta al seguente indirizzo: finanzamonitor@yahoo.it

Tuesday, December 29, 2009

In uscita il report dedicato alle opportunità di investimento del 2010

Siamo in prossimità della fine del 2009 e stiamo per addentrarci verso il nuovo anno; il Team di Finanza Monitor ha deciso di far uscire un "report speciale" che sintetizzi in modo esaustivo quali sono le possibili opportunità di investimento nel 2010; abbiamo analizzato lo scenario di medio lungo periodo e quello di breve termine evidenziando rischi ed opportunità per l'investitore che si appresta a decidere riguardo i propri investimenti. Il report si chiama:

2010: quali opportunità e quali rischi per il risparmiatore italiano?

Questo studio contiene approfondimenti di analisi tecnica, fondamentale e macroeconomica riguardanti i mercati azionari, obbligazionari e delle materie prime.
Come deve muoversi l'investitore privato nel corso del 2010?
Quali sono i rischi potenziali che gravano sulle economie mondiali?
Come diversificare il proprio portafoglio finanziario tra titoli corporates, metalli preziosi, titoli di Stato, materie prime ed azioni?
A queste ed altre domande il report cerca di fornire risposte e spiegazioni esaustive.
Potete richiederci l'inoltro dello studio presso la Vostra casella di posta elettronica mandandoci una richiesta al solito indirizzo: finanzamonitor@yahoo.it
Il costo di questo report è di 30 euro.

Sunday, December 27, 2009

Dicembre 2009: Finanza Monitor compie un anno!

E' passato un anno! 12 mesi ricchi di progetti e di soddisfazioni per il Team di Finanza Monitor. Vogliamo ringraziare tutti i sottoscrittori delle nostre Newsletter e le persone che si sono succedute nei nostri Corsi di formazione.
In particolare, vogliamo sottolineare l'ottimo riscontro avuto dai nostri lettori riguardo:

l'Italian Stock Monitor Alert Report e l'Asset Allocation Strategy Report

Sono due Newsletter focalizzate rispettivamente sull'analisi dei titoli quotati nella Borsa italiana e su tematiche di allocazione del risparmio e di gestione della propria ricchezza finanziaria.
Vogliamo poi citare i due corsi che hanno riscosso il maggior successo di pubblico e che si sono svolti a Bologna in due edizioni (primavera e autunno 2009); si tratta del:
"Corso base - Conoscere gli strumenti finanziari per gestire il proprio patrimonio"
e del:
Corso "Come costruire il portafoglio finanziario di famiglia ed amministrare la propria ricchezza".

Alleghiamo i link dove potete trovare tutte le informazioni che riguardano questi due corsi:

http://www.mieicorsi.it/corsi/corso-conoscere-gli-strumenti-finanziari-per-gestire-il-proprio-patrimonio---corso-base-7957.html

http://www.mieicorsi.it/corsi/corso-come-costruire-il-portafoglio-finanziario-di-famiglia-e-amministrare-la-propria-ricchezza-7956.html

Promettendo ai nostri LETTORI che avremo un 2010 carico di novità ed eventi riguardanti il mondo dell'economia e dei mercati finanziari, rinnoviamo i nostri migliori auguri per un sereno anno nuovo!

Thursday, December 24, 2009

BUONE FESTE!!


Auguriamo a tutti i lettori di Finanza Monitor un felice Natale e un sereno 2010!!

Sunday, December 6, 2009

Pubblichiamo un interessante articolo scritto qualche mese fa dal Blog Financial Markets LAB intitolato:

Sistemi di trading: una soluzione alle "trappole della mente" evidenziate dalla finanza comportamentale?
Probabilmente sono pochi i settori dell’attività dell’uomo che sono caratterizzati da una mole di informazioni come accade nel campo di chi opera sui mercati finanziari; il problema principale con il quale gli investitori, professionali e non, devono scontrarsi quotidianamente, è proprio rappresentato dalla gestione di questa ridondanza informativa che deve essere analizzata e valutata tutte le volte che si prende una decisione di investimento. Pertanto, se è vero che nel corso di questi anni sono aumentate la quantità e la velocità dell’informazione, è altrettanto vero che l’ampiezza informativa a disposizione risulta essere di difficile utilizzo.A questo proposito uno dei maggiori punti di forza dell’Analisi Tecnica è rappresentata dalla sua capacità di sintetizzare e racchiudere tutta l’informazione necessaria per prendere decisioni di investimento, nei prezzi (e nei volumi!) che si formano in seguito all’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato (Il prezzo sconta tutto!).Tuttavia, la ridondanza informativa non presenta solo il problema di essere sintetizzata (o digerita!!) ma crea fenomeni di distorsione della realtà oggettiva, rendendo problematico all’homo oeconomicus l’assunzione di decisioni razionali. E il Trader?! Anch’egli è soggetto a cadere in queste trappole cognitive?! Come può districarsi in questo labirinto per fare in modo che la propria decisione o analisi sia la più oggettiva e razionale possibile?!La risposta più immediata a questa domanda è che, da un lato, in quanto uomo, anche un Trader può cadere in queste trappole nel momento in cui formula le propria analisi e previsioni; dall’altro, è molto probabile che tali distorsioni aumentino all’aumentare del peso della soggettività all’interno del processo di investimento che porta a fare le analisi e le eventuali previsioni. Tale soggettività si esplicita nell’interpretazione e nell’utilizzo della molteplicità di strumenti che l’Analisi Tecnica mette a disposizione. Quindi, da un lato, l’Analista Tecnico dispone di un grande potenziale legato alla capacità di sintesi degli strumenti che questa disciplina mette a disposizione, dall’altro, si trova a dover gestire i rischi insiti in un processo di investimento o analisi che utilizzi in modo soggettivo gli strumenti messi a disposizione dalla disciplina, esponendosi così alle distorsioni cognitive di cui parleremo. E dire che Autori importanti si sono spesso schierati a favore di un utilizzo soggettivo del bagaglio di analisi messo a disposizione dall’Analisi Tecnica (Steve Nison:” As with all charting methods, candlestick chart patterns are subject to the interpretation of the user. This could be viewed as a limitation. Extended experience with candlestick charting in your market specialty will show you which of the patterns, and variations of these patterns, work best. In this sense, subjectivity may not be a liability” tratto da Japanese Candlestick charting techniques) sottovalutando le “trappole della mente” in cui si rischia di incorrere quando diamo un eccessivo spazio al nostro Io.Queste “trappole della mente” sono state ampiamente documentate e studiate nell’ambito della Finanza Comportamentale; come è noto, questa disciplina si propone di cercare di comprendere, attraverso l’utilizzo della Psicologia Cognitiva, come vengano prese le decisioni economiche, evidenziando come spesso tali decisioni siano assunte in un contesto di totale assenza di razionalità.L’aumento delle informazioni a nostra disposizione aumenta le nostre opzioni di scelta e la Psicologia Cognitiva ha egregiamente evidenziato come in situazioni in cui si ampliano le possibilità di scegliere, aumenta ad esempio, la probabilità di rimandare nel tempo le nostre decisioni con un’esplicita propensione allo status quo, cioè a non decidere; questo aspetto rappresenta una conseguenza del cosiddetto “effetto dotazione”: la tendenza a ribadire le proprie decisioni di investimento (o le proprie analisi o la propria posizione in un trade) già in atto piuttosto che a impegnarsi in una nuova decisione quando davanti a noi si pongono una molteplicità di strade da percorrere.Inoltre, in un contesto sempre più complesso, anche il noto “principio di regolarità” viene messo in discussione; secondo questo assunto, aggiungendo a una serie definita di opzioni di scelta delle opzioni ulteriori che comunque non sceglieremmo, l’ordine delle preferenze tra le opzioni che ci erano state offerte, non dovrebbe cambiare, anche se nella realtà questo accade poichèla nostra mente è incapace di analizzare tutte le informazioni utili per compiere razionalmente le proprie scelte e di assegnare la giusta probabilità al verificarsi degli eventi; il nostro cervello si affida a “scorciatoie mentali” cioè a sentieri che deviano dalla strada maestra; queste scorciatoie sono definite euristiche dalla Finanza Comportamentale.Proviamo ora a passare in rassegna alcune di queste euristiche in cui può cadere il Trader o l’Analista Tecnico nell’espletamento del proprio lavoro di analisi o del proprio processo di investimento e cerchiamo di capire se i TS possono rappresentare una valida alternativa che sia in grado di risolvere o, almeno, attenuare le distorsioni cognitive che esamineremo.1) Sovrastima delle proprie capacità e conoscenze.Pare che Confucio abbia detto:”La vera conoscenza consiste nel sapere che si sa quello che si sa e che non si sa quello che non si sa”; se in queste parole sta tutta l’umiltà di cui dovremmo dotarci quando affrontiamo i mercati finanziari, sembra che, invece, l’uomo medio non conosca questa massima e si ritenga più intelligente e preparato della media. Ovviamente, la sopravvalutazione sistematica delle proprie capacità, nella fattispecie di Analista Tecnico, Trader o Investitore, porta facilmente a sottostimare i rischi della nostra analisi (non impariamo abbastanza dai nostri errori!) e all’illusione di poter controllare gli eventi, potendoli analizzare correttamente e prevedere. Ad innescare tali convinzioni c’è, da un lato una componente fisiologica, legata al fatto che la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore, influenza i nostri comportamenti, innescando un feedback positivo (chi non ha camminato due metri al di sopra del terreno dopo un trade o una previsione azzeccata?); dall’altro, bisogna evidenziare come l’uomo tende a ricordare più facilmente i propri successi (analisi e previsioni azzeccate piuttosto che operazioni chiuse in utile) piuttosto che i fallimenti (analisi e previsioni sbagliate o operazioni chiuse in perdita). Un’altra conseguenza dell’eccessiva sicurezza è rappresentata dall’impreparazione: non ci si improvvisa ne Analisti Tecnici, ne Trader, ne Investitori! E qui si pensi al periodo vissuto tra il 1999 ed il 2000 all’epoca della bolla high tech: in quegli anni c’erano in giro in Italia circa 50 milioni di esperti di Borsa pronti ad analizzare e prevedere l’andamento delle più popolari azioni! Ad alimentare l’eccesso di sicurezza c’è l’idea che quando accadono cose che confermano la correttezza delle nostre analisi e previsioni, attribuiamo gli eventi alle nostre capacità di analista; al contrario, se gli eventi che accadono vanno nella direzione opposta delle nostre previsioni, non sempre siamo disposti a riconoscere i nostri errori ma, piuttosto tendiamo ad attribuire l’evento avverso a qualcosa che non eravamo in grado di controllare.A questo punto ci chiediamo in che modo l’ideazione e l’utilizzo di un TS può aiutarci.La prima considerazione è che un TS, in quanto fissa a priori una metodologia che utilizza determinate regole per decidere quando comprare e quando vendere su un determinato mercato, riesce ad eliminare la personalità dell’operatore, eliminando le emozioni. Inoltre, un TS non ha memoria, quindi non può ricordare (sovra o sottostimandoli) i propri errori.Bisogna però evidenziare come anche nell’utilizzo di un sistema automatico esiste un pericolo che si ricollega alle distorsioni sinora descritte; se da un lato viene eliminato lo stress dovuto ad operazioni negative, dall’altro esiste una sorta di deresponsabilizzazione dell’ideatore del TS che rischia di essere portato ad incolpare la macchina delle eventuali perdite subite da posizionamenti sbagliati.2) Legge dei piccoli numeri.Si tratta della tendenza a credere statisticamente vero per le piccole serie di eventi quello che è solo approssimativamente vero per serie che si approssimano all’infinito. Se per esempio lancio in aria una moneta 10 volte e vengono fuori 3 teste e 7 croci, non posso affermare che la probabilità che lanciando in aria una moneta esca testa sia del 30%; questo a causa del fatto che il numero di lanci (10) è troppo limitato. Secondo questo approccio, l’Analista Tecnico che verifichi che in 5 casi passati l’ipervenduto desumibile da un qualsiasi oscillatore ha fornito un segnale rialzista e che per questo, al verificarsi del sesto ipervenduto preveda un rialzo, commette lo stesso tipo di errore dal punto di vista probabilistico.Se negli ultimi mesi, per 3 volte il superamento di un certo livello di prezzo (resistenza o supporto) di una certa attività finanziaria ha innescato un rally rialzista o ribassista, la previsione di un rialzo o di un ribasso nel caso di un quarto breakout ci fa cadere sempre in un errore simile.La difficoltà di individuare in modo soggettivo un numero sufficientemente ampio di segnali tecnici uguali in cui si è verificato un rialzo o un ribasso, avverando la previsione dell’analista, sembra rendere indispensabile l’utilizzo del computer, dei TS e di serie storiche di prezzi di attività finanziarie sufficientemente lunghe e tali da contenere un numero statisticamente significativo di segnali. Come noto, attraverso l’ideazione ed applicazione di sistemi è possibile introdurre ed approfondire nell’ambito del processo decisionale due fasi estremamente importanti: il backtest ed il forward test; queste due fasi fanno parte, in realtà, del cosiddetto processo di ottimizzazione delle variabili che compongono un TS. Nel backtest si cercano i valori delle variabili che compongono il TS che hanno lavorato meglio in termini di risultati; questa ricerca viene effettuata nell’intorno dei parametri che hanno generato il miglior risultato scegliendo il valore centrale (in questo modo si risolve il problema della cosiddetta stabilità dei parametri prescelti).I limiti di un processo di ottimizzazione, cioè di un processo che “guarda al passato”, sono principalmente legati alla qualità della serie storica e all’overfitting. Poichè il mercato alterna fasi differenti generando diverse sovrapposizioni di micro e macro cicli di prezzo, la serie storica dovrà essere sufficientemente lunga per poter descrivere queste sovrapposizioni; tuttavia proprio una serie storica lunga espone al rischio di cambiamenti strutturali del mercato (efficienza, natura degli operatori, area economica di riferimento). Per quanto riguarda l’overfitting, occorre assicurarsi che il numero delle variabili sia contenuto (ciò limita in parte le possibilità esplicative dei modelli) e che l’ampiezza della banca dati sia elevata (con il relativo rischio di cambiamenti strutturali del mercato); in ogni caso il rischio di overfitting è sempre presente.La presenza di questi due limiti spiega la necessità di affiancare ad una prima fase di back-test una seconda fase di forward-test, atta ad evidenziare l’affidabilità e la persistenza della performance dei TS esaminati. Il TS dovrà anche generare un sufficiente numero di operazioni al fine di poterne validare l’affidabilità. A questo proposito i risultati di un TS sono significativi proprio quando è stato eseguito un numero di operazioni di compravendita sufficientemente ampio tale da escludere che i risultati ottenuti siano dovuti al caso; la significatività di un test è data dall’errore che sta dietro ai risultati che è in relazione con il numero di operazioni eseguite:ERRORE = 1 / radice quadrata di NOve N = numero di operazioni eseguite nel back-testPertanto, se nel back-test sono state fatte 20 operazioni, l’errore nel calcolo del rendimento è del + - 22.37%.Percorrere la strada applicativa dei TS presenta il grande vantaggio di introdurre indicatori statistico-quantitativi che tengano conto della probabilità di verificarsi degli eventi o delle previsioni, evitando in tal modo l’euristica appena descritta.3) Euristica della disponibilità (o rappresentatività) (effetto winner-loser); euristica dell’ancoraggio; sottovalutazione della regressione ai valori medi.L'euristica della disponibilità è utilizzata quando nel fornire una stima riguardo al possibile accadere di eventi futuri le persone utilizzano la loro esperienza relativa all'accadimento di quegli eventi in passato. Tuttavia, le informazioni che vengono recuperate dalla memoria non sono quelle con il potere informativo maggiore ma sono quelle alle quali l'individuo ha associato i connotati emotivi più forti. Eventi che si sono verificati più spesso nella vita di un individuo o che lo hanno impressionato maggiormente saranno giudicati come più probabili anche se, in realtà, non lo sono. Infatti eventi più vividi o maggiormente in risalto nei mass media sono giudicati più frequenti di quanto essi non siano in realtà. Per esempio le persone in media giudicano la frequenza degli incidenti aerei significativamente superiore rispetto al reale rapporto tra voli aerei senza incidenti e voli con incidenti. Ad esempio in media gli investitori ritengono che le aziende che investono i loro soldi in programmi giudicati attraenti dagli analisti siano quelle che avranno minori problemi di bilancio e saranno meno coinvolte in azioni speculative. Perciò investono su queste aziende giudicando questi titoli meno volatili e quindi meno rischiosi. In realtà questa uguaglianza tra gestione delle aziende e rendimento dei titoli non è valida in assoluto poiché non sempre aziende con i conti in attivo hanno un rendimento superiore rispetto all'indice generale del mercato. Un altro esempio dell'uso dell'euristica della rappresentatività mostra come le previsioni a lungo termine eseguite dagli analisti di borsa tendono ad essere distorte in direzione dei titoli in quel momento più forti. Questo avviene anche se è stato provato che nell'arco di sei anni l'andamento dei titoli in crescita e di quelli in ribasso tende ad invertirsi (è il cosiddetto winner-loser effect). In altre parole quei titoli il cui valore è cresciuto nell'arco dei primi tre anni tendono ad avere, nei tre anni successivi, un rendimento in flessione mentre i titoli il cui valore è calato nei primi tre anni tendono ad avere un rendimento in rialzo nei secondi tre. E i TS?! Abbiamo già detto che una delle caratteristiche principali di cui si avvale l’operatività quando si utilizzano i segnali di buy and sell di un sistema automatico è proprio l’eliminazione della soggettività; quindi l’Analista o il Trader non andrà a comprare o vendere un titolo sulla base della propria esperienza passata, ma solo ed unicamente quando il sistema ideato fornirà un oggettivo segnale. L’aspetto dell’emotività in questo caso assume connotati diversi: non è con l’emotività della propria esperienza passata che si da un giudizio su un titolo o mercato, ma l’emotività gioca il suo ruolo dopo che il trading system è entrato in posizione; in questo caso l’emotività potrebbe spingere il Trader a non assumere quella data posizione perché risulta in contrasto con la visione di mercato che il Trader uomo ha in quel momento oppure perché il livello di perdita non risulta essere sostenibile dal punto di vista psicologico; tuttavia, un altro dei vantaggi nell’utilizzo di un TS sta nella possibilità di testare la propria emotività proprio nelle fasi di back test e forward test, mettendo alla prova il proprio io (sono disposto a sopportare il livello di perdite evidenziato in backtest, nella realtà operativa?).L'euristica dell'ancoraggio si riferisce alla formazione di un giudizio di stima a partire da un valore di riferimento (anche un valore casuale). Questa euristica viene utilizzata dagli investitori quando, per decidere se un titolo crescerà in futuro, si avvalgono del prezzo del titolo in un determinato momento senza considerare la storia del titolo e la variabilità del suo prezzo nel passato.Un titolo potrebbe avere un valore molto elevato in un certo momento ma non essere un investimento sicuro poiché in passato ha tenuto un andamento molto altalenante con forti crescite di valore seguite da altrettanti forti ribassi. Anche utilizzare informazioni relative all'andamento passato di un titolo per prevederne l'andamento futuro (tipico degli indicatori trend follower) senza aver soppesato l’attendibilità statistica dei segnali non è, in realtà, un comportamento razionale anche se permette una valutazione più accurata di quella che si ottiene considerando soltanto il valore delle azioni in un determinato momento. E la sottovalutazione della regressione ai valori medi? Se la performance di una squadra è statisticamente peggiore nella partita successiva a una vittoria per 6 a 0 e migliore dopo una sconfitta per 4 a 0, è semplicemente perché i risultati raggiunti in prima battuta erano estremi, dunque improbabili; tuttavia spesso non riusciamo ad essere sufficientemente regressivi e non scontiamo a sufficienza gli estremi, aspettandoci che una squadra che ha sempre vinto lo faccia anche nelle partite successive o che un mercato o un titolo azionario che è sempre andato bene, continui a farlo (e pensiamo alle fasi speculative vissute dai mercati negli ultimi anni).Se spostiamo l’ottica ai TS vediamo come una importante caratteristica sia rappresentata dal fatto che questi, non necessariamente sono strumenti previsivi; ad esempio si può pensare ad un sistema di trading che per quanto riguarda l’operazione singola, non dia risultati migliori di quelli ottenibili con il lancio di una moneta: 50% di probabilità di vincita e 50% di probabilità di perdita; se però il sistema fosse studiato in modo tale da produrre nel tempo perdite limitate e vincite ampie, il risultato nel medio lungo periodo risulterebbe interessante; quindi, anche se il sistema non avrebbe nessuna capacità previsiva, risulterebbe comunque profittevole. Pertanto, sposare una filosofia basata su un TS ci evita il problema di non facile soluzione, di dover prevedere l’andamento futuro dei prezzi.

Friday, January 2, 2009

E' nato FINANZA MONITOR, il blog dedicato alla reportistica finanziaria

Secondo giorno del 2009; FINANZA MONITOR inaugura il blog con la pubblicazione del primo post. Se avete letto l'intestazione del blog e la Mission, avete già compreso gli scopi di questo progetto online. FINANZA MONITOR è un blog ma dietro di esso c'è un team di analisti finanziari professionisti provenienti da diverse esperienze in ambito finanziario.
La forza di questo piccolo team sta proprio nel fatto che sintetizza ed unisce esperienze diverse: dall'analisi tecnica dei mercati finanziari all'analisi fondamentale, dalla macroeconomia alla finanza comportamentale, dalla gestione di portafoglio al trading.
Tutte queste esperienze Le ritroverete sintetizzate nella qualità dei Nostri Reports e nell'offerta formativa, che ricomprendono le più svariate tematiche finanziarie ed economiche con una semplice ed unica finalità: fornire un supporto, un punto di riferimento per le decisioni di investimento sui mercati finanziari.

Vogliamo però fare una importante puntualizzazione:

FINANZAMONITOR non ha la pretesa di voler fare previsioni sul futuro andamento dei mercati finanziari!

Questo perchè:

1) il team di FINANZA MONITOR si rende conto dei limiti della conoscenza umana rispetto a fenomeni sociali complessi come l'andamento dei mercati finanziari;

2) nel corso di questi anni abbiamo avuto modo di toccare con mano troppe volte quella che, importanti personaggi, come Nassim Nicholas Taleb definiscono "arroganza epistemica".

Episteme è un termine greco che significa conoscenza; la Nostra conoscenza cresce ma è minacciata da aumenti di eccessiva fiducia che fanno si che all'aumento di conoscenza corrisponda anche un aumento di confusione, ignoranza e presunzione.
Noi di FINANZA MONITOR non vogliamo cadere in questa trappola!
Come giustamente sostiene Nassim Nicholas Taleb, l'arroganza epistemica ha un doppio effetto: sopravvaluta quello che conosciamo e sottovaluta l'incertezza riducendo lo spazio di ciò che è sconosciuto.
Ma chi è Nassim Nicholas Taleb? Questo eclettico personaggio ha dedicato la sua vita allo studio dei processi (percettivi, sociali e cognitivi) di fortuna, incertezza, probabilità e conoscenza; saggista, empirista, operatore di borsa e f9ilosofo, insegna Scienze dell'incertezza all'University of Massachussetts.
Ecco un link che Vi fornisce ulteriori informazioni sul personaggio:

http://en.wikipedia.org/wiki/Nassim_Taleb

Ed ecco un video di un Suo intervento:

http://fora.tv/2008/02/04/Future_Has_Always_Been_Crazier_Than_We_Thought

Questo approccio però non implica che dobbiamo rinunciare a cercare di studiare e comprendere l'andamento dei mercati finanziari e di tutti gli aspetti che li riguardano; in altre parole, l'impossibilità di prevedere non implica la rinuncia ad analizzare e ad acquisire informazioni utili per prendere decisioni di investimento in modo consapevole.
E veniamo ad un altro aspetto cruciale che ci ha spinto a creare il blog con la finalità di costruire un servizio per l'investitore: troppe volte abbiamo constatato la totale ignoranza ed inconsapevolezza dell'investitore messo di fronte alle scelte di investimento che riguardano il proprio portafoglio.

Con questo non vogliamo assolutamente sostituirci al ruolo del consulente finanziario e ci teniamo a ribadire che il servizio offerto da questo blog e che troverete nei reports inoltrati ai sottoscrittori, non costituisce consulenza personalizzata così come indicato dall'articolo 1 comma 5 septies del decreto legislativo 58/98, così come modificato dal decreto legislativo 167/2007. Il team di FINANZA MONITOR non conosce le caratteristiche personali di nessuno dei lettori, come flussi reddituali, capacità a sostenere perdite, consistenza patrimoniale.

Con i nostri reports, analisi, ricerche econ l'organizzazione di corsi vogliamo informare e formare l'investitore in modo da fornirgli gli strumenti giusti per fare in modo che prenda decisioni di investimento più consapevoli e razionali a fronte di mercati finanziari in continua evoluzione.
E' questo il compito arduo che ci siamo riproposti.

"Dai a un uomo un pesce e mangerà per un giorno. Insegna a un uomo a pescare e mangerà per una vita intera".

Quando tutti insieme ci siamo seduti attorno ad un tavolo e abbiamo deciso di costruire il blog ed offrire i servizi di reportistica e di formazione attraverso l'organizzazione di corsi mirati, ci siamo anche trovati di fronte ad un bivio: far pagare tali servizi od offrirli gratis nel rispetto della mission divulgativa che contraddistingue il progetto?
Ebbene, la discussione e la decisione non è stata semplice; alla fine abbiamo deciso di offrire servizi a basso costo con la finalità di coprire le spese di produzione dei reports e l'organizzazione dei corsi (anche su base individuale) sia in termini materiali, che di tempo e professionalità spesi.
Siamo certi che i Nostri lettori capiranno la ragione di tale decisione e appoggeranno la Nostra scelta.